Proviene da una vigna impiantata nel 2003 ed estesa per poco più di 1 ettaro alla quota di 500 metri sul livello del mare. Le viti sono allevate secondo l’antico sistema dell’alberello, sopra terreni composti da un sostrato argilloso di varia profondità e suoli caratterizzati dalla presenza di travertino e roccia calcarea. L’impianto presenta una fittezza intorno ai 5.000 ceppi per ettaro ed è gestito secondo una filosofia completamente naturale, abolendo l’utilizzo di qualsiasi prodotto di origine sintetica. La vendemmia si effettua a mano, con raccolta in piccole cassette e rese assai limitate. Le operazioni di vinificazione seguono la medesima idea non interventista, con fermentazione spontanea ad opera dei soli lieviti indigeni svolta in tini tronco-conici aperti di castagno. L’affinamento è affidato a botti esauste di rovere e si prolunga per un periodo di almeno 30 mesi. Un riposo finale in bottiglia si protrae per 6 mesi. Il naso è complesso e profondo: rossi e bacche di bosco, con toni terziari di tabacco e di dolce speziatura, sensazioni selvatiche di terra e di ombra umida. Il sorso è fersco e vibrante, con una nota salina che richiama il Mediterraneo, tannini ben amalgamati.